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Il Metodo S.E.M.A.

Perché S.E.M.A.?

Il sema è l'unità minima di significato della semantica, ovvero il concetto più semplice che partecipa al significato di una parola. Il fine del mio lavoro è lo sviluppo integrato e armonico dell'individualità umana, così ho applicato lo stesso principio del sema per individuare quelle che sono, secondo le mie ricerche ed esperienze, le facoltà fondamentali che permettono di comprendere la natura umana e di realizzarla.

Scienza

Noi, come esseri umani, abbiamo tre modalità fondamentali per relazionarci con la realtà: il piacere, la conoscenza e l'azione. Il piacere ci muove attraverso il desiderio, la conoscenza attraverso la curiosità e l'azione attraverso il movimento.

 

La nostra vita è il risultato della relazione tra di noi, con le nostre caratteristiche individuali, e il mondo esterno, a partire dall'intreccio di queste tre "forze" fondamentali. Il piacere ci porta verso ciò che ci nutre e ci allontana da ciò che ci indebolisce, la conoscenza ci guida verso l'ignoto e l'azione ci spinge ad esprimere e sviluppare le nostre capacità e i nostri talenti.

 

Se fossimo animali qualsiasi, sarebbe tutto molto semplice, perché non potremmo che agire in modo conforme alla nostra natura. Ma a noi esseri umani è stato affidato il fardello della scelta, che, unito ad una struttura sociale artificiale molto complessa, ci rende tutto un po' più difficile: siamo immersi in un mare di stimoli di vario genere che ci inducono a scegliere tra quel che ci viene offerto, anziché tendere naturalmente verso ciò di cui abbiamo bisogno.


Così ci abituiamo a cercare il piacere nei vizi, ad accumulare conoscenze che non abbiamo conquistato e ad agire secondo le istruzioni che abbiamo ricevuto. Ma il vero problema è che la nostra naturale capacità di auto-determinazione si assopisce e noi finiamo per vivere una caricatura della nostra vita. 

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La scienza è la ricerca della realtà come esperienza pura, libera dalle influenze sociali, e come conoscenza discriminante. La scienza, intesa in questo modo, è la base del lavoro per realizzazione dell'individualità umana.

Il lavoro sulla scienza secondo il Metodo S.E.M.A. consiste in tre attività specifiche: l'osservazione, la pratica e la razionalizzazione.

  • L'osservazione permette di riconoscere le proprie abitudini acquisite e a distinguerle dalle proprie caratteristiche naturali.

  • La pratica aiuta a "pulire i binari", cioè a predisporre corpo, emotività e mente ad un funzionamento più naturale.

  • La razionalizzazione serve a stabilizzare mentalmente le conoscenze acquisite nell'osservazione e nella pratica e aiuta a tracciare il confine tra il prima e il dopo, per non regredire.

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L'economia è l'amministrazione delle risorse. Se la scienza serve a tracciare i confini tra esperienza della realtà e conoscenza, l'economia serve ad orientare le nostre azioni e relazioni verso il massimo benessere e la massima espressione dell'individualità e della società.

Il lavoro sull'economia secondo il Metodo S.E.M.A. si sviluppa in tre momenti: il disciplinamento, la prefigurazione e l'organizzazione.

  • Il disciplinamento serve a predisporre l'organismo ad agire in modo efficace, efficiente e responsabile.

  • La prefigurazione aiuta a confrontare le situazioni concrete con i principi individuali e di stabilire priorità e direzioni.

  • L'organizzazione permette di contestualizzare priorità e direzioni nella quotidianità e di intrecciarle con le esigenze individuali, coltivando un equilibrio sano, virtuoso e sereno.

Economia

La salute di un organismo dipende dalla sua capacità di preservare l'equilibrio tra le risorse disponibili e le risorse necessarie al suo mantenimento e al suo sviluppo.

 

Nel nostro caso, siamo organismi molto complessi e per questo dobbiamo estendere il discorso a tutti i diversi ambiti che fanno parte della nostra vita e comprendere le relazioni che hanno tra loro.

Da un lato avremo gli ambiti relativi alla nostra individualità, fatta di fisicità, emotività e pensiero, dall'altro gli ambiti legati alla società, quindi relazioni, aspirazioni e finanze. Ogni ambito è legato agli altri dalle tre forze fondamentali e la nostra felicità, come realizzazione individuale, dipende dalla misura in cui siamo in grado di comprendere le diverse relazioni e farle fruttare.

La distinzione tra ambiti relativi alla nostra individualità e ambiti sociali è fondamentale per comprendere il rapporto gerarchico che hanno gli uni con gli altri. Infatti, mentre la società non esiste senza l'individualità, l'individualità prescinde da essa.

 

Gli ambiti sociali dunque, per quanto importanti, devono sempre essere considerati come funzionali e accessori ai primi, per esprimere il proprio potenziale e proteggere l'individualità dalle deformazioni derivanti da un'eccessiva identificazione con gli ambiti sociali.

Meditazione

Si parla spesso di anima, ma quasi sempre in modo vago e indefinito, a volte associandola all'emotività, altre al pensiero, altre a qualcosa di mistico e imprecisato. Etimologicamente deriva dal greco ànemos, che significa "soffio" o "vento" ed è collegato allo pneuma dello gnosticismo greco, che ne rappresenterebbe la parte cosciente, corrispondente al latino spiritus, senza addentrarci nei "cugini" orientali (jiva, atmanvayu con le loro relazioni ed interpretazioni nelle tradizioni indiane, qi/shen ki rispettivamente nelle tradizioni cinese e giapponese).

Nella pratica, al di là di qualsiasi poco proficua (a mio parere) speculazione intellettuale, è evidente che il termine anima, con i suoi parenti, si riferisce ad un qualcosa di concreto che abita ognuno di noi, ma che esula dalle esperienze della sfera più grossolana della materia: quella percepibile chiaramente attraverso i cinque sensi.

L'anima appartiene al regno dell'evanescenza, quel territorio di cui tutti abbiamo, più o meno nitidamente, esperienza, teatro delle emozioni e dei sentimenti, a cui spesso, non a caso, viene associata. L'evanescenza è anche una caratteristica della certezza, quel sapere intuitivo e irrazionale che insorge inaspettato e si dissolve non appena lo si cerca di afferrare.

Insomma, se dovessi definirla, direi che l'anima è la nostra individualità immacolata, al di là di ogni ricordo e identificazione.

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La meditazione è la ricerca della Verità. Mentre la scienza e l'economia si occupano delle relazioni e dello sviluppo dell'individualità verso l'esterno, la meditazione è il percorso verso l'interno. Questo non significa che l'obiettivo della meditazione sia ritrarsi dal mondo, ma che si concentra sul contatto con le radici dell'identità, la cosiddetta anima, per dare pace, profondità e senso a tutto il resto.

Il lavoro sulla meditazione secondo il Metodo S.E.M.A. riguarda le tre "funzioni" dell'anima: volontà, individualità e coscienza.

  • La volontà è la forza da cui origina ogni impulso verso l'esterno, l'energia vitale che dà inizio alla manifestazione.

  • L'individualità è il principio unitario e indivisibile alla radice dell'io, l'eone degli gnostici, in cui l'identità si dissolve nell'assoluto.

  • La coscienza è il perno tra l'unità e la dualità, tra l'assoluto e l'identità caratterizzata, il vuoto creativo della libertà.

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L'arte è la pratica dell'integrazione. La scienza, l'economia e la meditazione ci forniscono gli ingredienti, l'arte ci permette di metterli insieme e di dar vita alla trasformazione del soggetto.

Il lavoro sull'arte secondo il Metodo S.E.M.A. può essere diviso in tre parti: la disposizione, l'esecuzione e l'integrazione.

  • La disposizione è il momento iniziale in cui il praticante prepara mente, corpo e sentimento all'esecuzione.

  • L'esecuzione è il momento della magia, in cui il soggetto si immerge nell'opera e danza con le energie del suo subconscio.

  • L'integrazione è il momento successivo all'esecuzione, in cui il soggetto conclude la pratica e torna alla normalità, mentre ha l'occasione di osservarne e sperimentarne gli effetti sui diversi livelli della propria individualità.

Arte

"Felice e beatissimo, sarai dio invece che mortale. Agnello caddi nel latte. Chi sei? Da dove sei? Sono figlio della Terra e del Cielo stellato."

(Frammenti Orfici, fr. 32 Kern)

I miti del ventunesimo secolo non parlano più di eroi, valori e divinità, ma di identità fluide, successo facile e guru digitali. Senza nulla togliere alla fortuna, ai talenti e alla libertà di esplorare sé stessi al di là delle definizioni, la mia impressione è che la narrazione contemporanea abbia intrappolato il senso comune all'interno di una prospettiva in cui la rassegnazione e la staticità regnano e vengono difese dall'esercito delle argomentazioni razionali e democratiche.

Che ci provi o meno però, sono convinto che nessun essere umano potrà mai sentirsi sinceramente realizzato senza aver scolpito la propria identità in una forma chiara, originale e stabile, a suon di prove, convinzioni, errori e ripensamenti, e senza aver subito le trasformazioni che premiano la dedizione, in qualsiasi ambito.

Così, penso che il mito serva a ricordare a noi piccoli umani che, appena al di là dell'orizzonte abitudinario in cui spesso può sembrarci di arrancare, ci aspetta un mondo pieno di meraviglie in cui noi siamo i protagonisti e gli dei sono i nostri compagni di danza.

Non parlo affatto di vivere nella fantasia, ma di riscoprire la magia che è dentro di noi e restituirle la dignità che le spetta.

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